Associazione Ludica l'Altra Parte - Bergamo
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Preparativi per il Sabato ludico

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Messaggio Da Inge Ven Ott 24, 2008 12:39 pm

puntuale come un orologio druchii ... che come tutti sapete ha le lancette che si rincorrono e si gridano:
la lancetta dei minuti a quella delle ore: "io ti odio! vattene dal 2!"
e di risposta: "io ti odio di più e mi sposto sul 4 così impari, gnè gnè!"
... mentre quella dei secondi sogghigna: "io vi frego tutte e due e vi passo sopra!"

... Shocked ... vabbè ...


insomma Master ha prodotto quanto gli girava per la mente ed eccovelo qua!




L'elfo oscuro scrutava all'orizzonte e, nonostante il cattivo tempo, i venti che soffiavano contrari e la pioggia che scendeva copiosa, non poteva dirsi certamente soddisfatto, anzi...

"Ehi, voi, schifosi! Smettetela di azzuffarvi, piccoli omiciattoli deformi, altrimenti sarò di nuovo costretto a farvi assaggiare la mia frusta!". Il Padrone non ne poteva più. Quando gli avevano detto dell'assalto ad Arnheim si era sentito finalmente riempire dell'odio consolatore e stimolante che da secoli lo nutriva e gli dava enorme soddisfazione, ma non sapeva che di mezzo ci sarebbero stati loro! Peggio di un'epidemia di cavallette, peggio dello sterco di naggaronte, peggio di qualsiasi alto elfo e questo era dire molto.

"Ti ho detto che quella coza ke luccika è mia, mia, solo mia!" "No, no, tu zkifozo, lascia andare o ti accoltello un okkio!". I due goblin se le stavano suonando di santa ragione come neanche i mandriani di squig.
Improvvisamente una collera funesta percorse tutto l'elfo, dalla punta dei piedi a quella delle orecchie. Era blu e stavolta anche di rabbia oltre che di carnagione.
"Basta, adesso mi avete stufato... siete talmente tanti che nessuno si accorgerà di voi due stupidi" E così detto sfoderò la sua fida balestra che, scoccata la prima salva, lasciò ben poco dei due miseri esserini.

Lo sapeva appena, glielo avevano detto, aveva anche inoltrato apposito modulo di protesta a Naggaroth, ma non c'era stato niente da fare. Quando l'ordine di Malekith era stato impartito accompagnato dalle parole "Cerchiamo di sfruttare al meglio l'orda pelleverde radunatasi sulle coste" il Padrone aveva subito pensato di utilizzarli come tende da campo e per accendere dei fuochi ristoratori, o per dar da mangiare all'idra Graziella. Questa se li sarebbe sciroppati tutti nell'arco di quanto? Una settimana? Al massimo. Ma proprio lo sguardo gelido del sommo Malekith lo aveva costretto a "rivedere" i suoi progetti.

Mentre era assorto in questi pensieri una figura dondolante e ricurva gli si fece vicino: "Sento che gli zpiriti zi ztanno agitando, il pericolo è vicino... gli zpiriti mi parlano! I pericoli zono... zono... recchieapunta e omi!". Il Padrone pensava che evidentemente in questa razza balorda nessuno poteva raggiungere la soglia della decenza: "Idiota, lo vedo anche io che abbiamo davanti Asur e umani, imbecille! Non vedi quanti sono?" lo insultò girandogli la testa di forza per costringerlo ad osservare le schiere di alti elfi e umani che erano radunati a poche centinaia di passi. "I tuoi spiriti sono saggi come le mie scoregge. Sparisci e torna a curare i tuoi intrugli puzzolenti!". "Zi... uh... zi Padrone".

Persino in magia erano dei brocchi, sarebbero stati in grado di fare più danni di quella volta che la sua Incantatrice aveva scoperto che lui le faceva le corna con quella della biglietteria del teatro a Har Ganeth... gatto già, bella topolona quella... ma basta pensieri frivoli. Doveva occuparsi di mandare avanti un esercito, se di esercito si poteva parlare. Era in difficoltà: abituato alla disciplina ferrea dei suoi seguaci e, nonostante ogni tanto avesse dovuto provvedere con qualche piano dell'ultimo secondo per prevenire le sorprese che gli riservavano i Naggaronti, qui era tutta un'altra storia!
Con lo sguardo abbracciava tutta la sua formazione e se, mentre guardava le schiere di Druchii pronti a scattare ai suoi ordini, si sentiva più che soddisfatto, quando l'occhio cadeva sui verdonzi qualcosa che neanche Khaine lo avrebbe potuto spiegare lo assaliva, gli offuscava il giudizio e lo faceva schiumare di rabbia. Non erano semplicemente le liti praticamente continue tra orchi, goblin e quant'altro avevano a carico. Erano i modi che si inventavano per darsele. "Ecco qua, prendi quezto Throgrol! Cozì impari a rubarmi la zcarpa deztra!" "Non l'ho preza io, non vedi che ce l'hai ankora tu?" "Uh... quezta non è una giuztifikazione" Bim bam! Pum Pam!

Le lacrime cominciavano a venirgli agli occhi... non sapeva dove sbattere la testa, e poi su, non si può avere a che fare con certa..."roba". Il Padrone si girò: in parte alle spettacolari mietitrici c'erano cose che sinceramente non sapeva descrivere: alcune sembravano balestre, altre delle sorte di catapulte che tiravano tutto quello che capitava, con una precisione di un'arpia. E poi l'ultima macchina infernale nell'angolo lasciava persino lui sconcertato: una fila di piccoli goblin era pronta, probabilmente drogata, a farsi lanciare nell'aria per poi ricadere da qualche parte e fare un bel buco in testa a qualcuno. La cosa che ancora di più lo scoraggiò a quel punto fu la vista di una strega elfa che, pippata come un cavallo, si fece largo per farsi lanciare anch'essa.
Ormai la follia verde stava intaccando la sanità mentale dei suoi commilitoni.
Era ora di lanciare l'attacco, l'attacco più scalcinato che avesse mai provato: ora aveva smesso di chiedersi perché Arnheim, nonostante fosse vicino ai porti Druchii, fosse ancora in mano degli odiati cugini.

Mentre all'inizio tutto sembrò funzionare, l'elfo oscuro diffidò di quell'apparente ordine. Infatti i suoi timori si concretizzarono di lì a poco. Gli elfi oscuri avevano impattato bene e stavano reggendo l'urto con la loro classica determinazione. Ma dall'altra parte... mamma mia! Allo sciamano era partita la crisi di lanciare uno dei suoi memorabili trucchi magici: un piede spuntato dalle nuvole cominciò a spalmare al suolo inizialmente alcuni principi drago, e questo era bene, poi lo stesso si diresse su un'altra unità del nemico, sfracellandola, e anche questo era bene, ma poi... Le guardie nere che tenevano il centro non poterono nulla contro una simile piallata. Gli insulti che seguirono non possono essere raccontati senza che a me, fido narratore di questa vicenda sanguinino le mani mentre li scrivo e a voi, allegri auditori da taverna, cadano gli occhi dallo sconcerto!

Non aveva fatto a tempo a riprendersi dallo shock che il rumore di cornamuse, tamburi, vetri in frantumi, bestemmie e altro, cominciò a farsi largo verso il centro dello scontro. Erano loro, i temibili squig. Il Padrone aveva rinunciato a dar loro una disposizione tattica: mentre ci provava, metà dei cavalieri era stata disarcionata da quella sorta di "smile" rosso che cavalcava ed invece gli addestratori a piedi avevano cominciato ad azzuffarsi, con gli squig che scommettevano sul goblin vincente, puntando gli avanzi dei cavalieri suddetti.
Il loro allegro rimbalzare inizialmente causò ingenti danni al nemico, ma come prima, ciò che era bene si trasformò in tragedia. Una volta sconfitti da un reggimento più determinato degli altri, quei piccoli esseri pelosi e disgustosi cominciarono a sparpagliarsi tornando indietro. Il Padrone riuscì appena in tempo a salutare una sua ex mentre le streghe elfe venivano allegramente falciate da quella follia rossa.

Ma eccola infine, la macchina infernale che temeva: non poteva non farla usare, perché altrimenti l'equipaggio avrebbe cominciato a rompere le scatole agli altri delle macchine vicine. Diede l'ordine: il primo goblin si mise convinto il caschetto e masticando voracemente quello che sembrava essere un fungo, si fece fiondare nell'aria. L'atterraggio fu sicuramente qualcosa da vedere: planata di grugno su un reggimento di alabardieri e quindi solo una nuvola di fumo. "Uhm... non pensavo potesse anche servire a qualcosa" pensò tra sè il Padrone. Ordinò un'altro lancio, ma questa volta non fu così fortunato: il goblin atterrò proprio in mezzo ad un reggimento di orki che si stava avvicinando al nemico. Il danno fu esponenziale: gli orki, pensando che il goblin provenisse dall'unità di tenebrosi in parte, decise di caricare loro invece che il nemico. Questi per tutta risposta liberarono i fanatici che avevano trattenuto fino alla fine, falciando diversi verdonzi. Gli orki arrestarono la loro corsa e fuggirono. Ma non era finita: roteando come pazzi, i fanatici persero in fretta l'orientamento. Uno tornò nella sua unità, che lo accolse con una sagra di improperi. Un'altro invece si avvicinò a Graziella che guardandolo esterrefatta decise di farlo diventare un pollo arrosto. L'ultimo invece si diresse sempre più velocemente verso il nostro eroe. questo, dopo un attimo di incredulità e qualche avviso minaccioso, sfoderò nuovamente la sua balestra e tranquillo prese la mira. Fece scattare la sua arma... mancato... cominciò a sudare, doveva ricaricare in fretta, altrimenti non avrebbe fatto una bella fine: continuava a pensare alla figura di m... che avrebbe fatto se fosse morto così, come neanche l'ultimo dei pirla. Il fanatico si avvicinava urlando... la balestra non era ancora pronta... il goblin era sempre più vicino... ancora non era pronto a tirare... la palla ormai era a pochi passi da lui... puntò velocemente e fece fuoco, ma la fretta lo aveva derubato della precisione... il goblin era ancora vivo... Il Padrone si coprì gli occhi... ma non successe assolutamente niente. Appena tolse le mani dal viso, la scena che vide non potè che farlo sorridere: il goblin aveva effettivamente perso le braccia. La palla gliele aveva staccate di netto ed era volata qualche metro dietro all'elfo. Il piccolo mostriciattolo sembrava essere disperato senza il suo giochino e corse dritto verso la zona di atterraggio: fece solo pochi metri e morì dissanguato.

L'aveva scampata, ma adesso era ora di concentrarsi su quello che stava accadendo davanti a lui. Non era più tempo di indugi. Spronò i corsari dietro di lui che lo circondarono. Erano pronti e armati fino ai denti, nessun uomo, Asur o verdonzo ormai gli avrebbe impedito questa volta di diventare finalmente il Padrone di Arnheim!
Inge
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Preparativi per il Sabato ludico Empty Re: Preparativi per il Sabato ludico

Messaggio Da karman Ven Ott 24, 2008 1:55 pm

mmmhhh!!

elfi scuri con pelleverde..... un idea inaspettata Laughing Laughing Laughing Laughing
karman
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Picchiere sauro
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